sabato 29 gennaio 2011

LA FINALE SCUDETTO 1989 - GARA 2: 20 MAGGIO 1989

PHILIPS MILANO v ENICHEM LIVORNO 100-81

PHILIPS MILANO: D'ANTONI 18, PREMIER 19, MENEGHIN 9, MCADOO 20, KING 2, ALDI 7, PITTIS 9, PESSINA 2, MONTECCHI 14, BALDI. ALLENATORE: FRANCO CASALINI

ENICHEM LIVORNO: TONUT 17, FANTOZZI 18, ALEXIS 11, CARERA 14, FORTI 13, WOOD 7, DE RAFFAELE 1, PIETRINI. N.E.: TEDESCHI E PELLETTI. ALLENATORE: ALBERTO BUCCI

MILANO - L'Enichem ripete un pò la brutta inconsistente prestazione della semifinale di Bologna nella gara di ritorno contro la Knorr, e consente ai milanesi di tornare in perfetta parità nelle gare vinte nella finale.
La Philips ha costruito il suo successo con la difesa a zona "1-3-1", che ha completamente paralizzato le penetrazioni dei gialloblu e contemporaneamente ha punito con le penetrazioni sia di Premier che di Mc Adoo.
La partita era già chiusa quando mancavano solo 3 minuti alla fine della prima frazione di gioco perché i milanesi erano in vantaggio di 21 punti.
Negli spogliatoi Bucci ha rivisto qualcosa nei meccanismi della Enichem e la squadra nella ripresa è apparsa più lucida e consistente. Alexis viene spostato su Premier mentre Forti monta la guardia su Pittis.
I risultati sono subito eccellenti e grazie anche ad abilissimi contropiedi protati avanti da Fantozzi i livornesi si rifanno sotto segnanod un parziale di 9 a 2 che avrebbe potuto anche riaprire la partita. Ma dopo 2 minuti e 30 secondi viene fischiato il quarto fallo ad Alessandro Fantozzi che costringe Alberto Bucci a richiamarlo immediatamente in panchina.
La squdra mette di nuovo il freno a mano e la Philips può compare di rendita anche perché nel frattempo inizia lo show di D'Antoni, libero dalla marcatura stretta del capitano livornese, che mette una bomba dopo l'altra e numerosi assist che consentono ai padorni di casa riportarsi ul +20.
Gli ultimi 10 minuti di gare non hanno ormai niente da dire: i milanesi tengono saldamente in pugno il match e si portano in perfetta parità nelle gare.

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sabato 15 gennaio 2011

ABDUL QADIR JEELANI

Abdul Qadir Jeelani, conosciuto prima che si convertisse alla religione mussulmana come Gary Cole, è nato il 10 febbraio del 1954 a Bells negli Stati Uniti.

In Italia ha esordito nel nostro campionato con la maglia della Lazio Basket ma poi, dopo aver provato a giocare nella Nba con la maglia dei Portland Trail Blazers e conquella dei Dallas Mavericks, è ritornato in Italia.


A convincerlo è stato l'Ing. Gilberto Boris che lo porta così a Livorno. Nella nostra città ci rimarrà per 4 anni dove conquista una promozione dalla serie A2 alla serie A1 (in coppia con Rudy Hackett) nella stagione 1981-82, ed una partecipazione alla Coppa Korac.


In tutto con la maglia della Libertas ha segnato 2994 punti in 129 partite. Nei tifosi livornesi è rimasto nel cuore per quello che ha fatto.


Dopo l'esperienza livornesi la "mano di Maometto" (com'è stato soprannominato) ha giocato anche in Spagna, dove poi ha finito la propria carriera di giocatore professionista.


Negli ultimi anni si erano perse le sue tracce ma da qualche mese è ritornato alla ribalta.


Il grande Abdul infatti è finito in povertà dopo aver perso il lavoro. Oggi, grazie all'interessamento del presidente della Lazio Basket, è potuto ritornare in Italia e nei prossimi giorni sarà a Livorno dove incontrerà i suoi tifosi ed ex compagni di squadra.


Prossimamente ci saranno ancora novità sul nostro sito su Jeelani, tornateci a visitare.


martedì 4 gennaio 2011

LA FINALE SCUDETTO 1989 - GARA 1: 16 MAGGIO 1989

ENICHEM LIVORNO v PHILIPS MILANO 92-79

ENICHEM LIVORNO: FANTOZZI 14, FORTI 19, ALEXIS 26, CARERA 8, TONUT 13, WOOD 9, DE RAFFAELE 3. N.E.: PIETRINI, PELLETTI E TEDESCHI. ALLENATORE: ALBERTO BUCCI

PHILIPS MILANO: D'ANTONI 6, PREMIER 11, MENEGHIN 10, MCADOO 20, KING 19, PITTIS 9, PESSINA 2, MONTECCHI 3. N.E.: ALDI E BALDI. ALLENATORE: FRANCO CASALINI

LIVORNO - Una battaglia di nervi, un testa a testa estenuante, tanti errori da ambo le parti poi finalmente il guizzo finale dei gialloblu che negli ultimi cinque minuti assestano il colpo del K.O.: ecco la sintesi del primo scontro valevole per lo scudetto tra Enichem e Philips. L'impatto dei livornesi in questa finale è stato tremendo. Troppo tesi i labronici per trovare la abituali geometrie, per sviluppare il proprio gioco, per fare arrivare i collegamenti: nei dieci minuti iniziali il quintetto di Alberto Bucci regala addirittura 12 palle perse ai milanesi, diventate poi 16 nel finale del primo tempo. Ma anche i campioni d'Europa hanno i loro bravi problemi se è vero che non riescono a distanziare più di tanto gli avversari in tilt psicologico. E difattui il massimo vantaggio raggiunto dai milanesi è di cinque lunghezze (sul 20 a 25). Poi l'Enichem piano piano si scioglie, mette da parte la tensione nervosa ed inizia a duellare alla pari con la Philips. A 6 minuti dalla fine del primo tempo è già avvenuto il pareggio e poi avviene l'allungo (54-58) ma non sarà quello definitivo. La Philips è in agguato e la risposta dei campioni d'Europa non si fa attendere con un parziale di 7 a 0. Si va avanti per un bel pò con minimi vantaggi da entrambe le parti. La svolta arriva con un fallo intenzionale fischiato a McAdoo su David Wood che infastidito dalla difesa del giocatore americano di Livorno si innervosisce. A questo si aggiungono le giocate di Fantozzi, le bombe di Forti, intervallate dai canestri di Tonut e Alexis, che annientano definitivamente la squadra milanese. La Libertas si porta sull'1 a 0.

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